Instagram ha aggiornato le brand guideline in modo da creare un “trabocchetto” che farà chiudere o costringerà al cambiamento decine di applicazioni. Le nuove linee guida del marchio, infatti, vietano l’utilizzo delle API di Instagram a tutte quelle applicazioni che contengono all’interno del loro nome le parole “Insta” o “Gram”, prefisso e suffisso del celebre social network per gli appassionati di fotografia. Già da qualche giorno ormai, sono iniziati gli invii d’email da parte di Instagram a tutte quelle applicazioni esistenti che non rispondono a questa richiesta, chiedendo di cambiare il nome “entro un termine ragionevole”, ovvero prima si fa meglio è.
Guardiamo ad esempio la mail che è stata inviata al team di Luxogram:
“La fine di un mondo di app satellite di Instagram?”We appreciate your interest in developing products that help people share with Instagram. While we encourage developers to build great apps with Instagram, we cannot allow other applications to look like they might be official Instagram applications or endorsed or sponsored by us.
As we hope you can appreciate, protection of its well-known trademarks is very important to Instagram. For example, it has always been against our guidelines to use a name that sounds or looks like “Instagram” or copies the look and feel of our application. Similarly, as we have clarified in the new guidelines, use of “INSTA” and “GRAM” for an application that works with Instagram is harmful to the Instagram brand. It is important that you develop your own distinctive branding for your applications, and use Instagram’s trademarks only as specifically authorized under our policies.
Quindi è importante che non ci sia nell’applicazione che vuole utilizzare le API di Instagram un look and fil grafico troppo simile a Instagram (immaginate a quante app avete sul cellulare che sono identiche al loro logo), o che ne utilizzino in parte il nome.
Cosa vuol dire tutto questo in pratica? Che chi vuole usare Insta e Gram è liberissimo di farlo (quale giudice darebbe i diritti di parole così generiche ad un brand?) ma non può in nessun modo utilizzare le API di Instagram, perché un nome di questo tipo non rispetta le regole del marchio. Diabolico non trovate? Visto che non è possibile chiedere la chiusura di queste app, o dichiararle in qualche modo “illegali” se ne impone il cambio di nome, ottenendo comunque un risultato importante in modo legale.
Cosa comporta questo cambiamento? Che gran parte dei siti e delle app che utilizzano “Insta” o “Gram” al loro interno, devono cambiare al più presto il loro nome o non avranno più i permessi per utilizzare le API di Instagram. Questo è il caso di tanti siti come ad esempio Statigram, Luxogram, Webstagram, Gramfeed, Instadrop, Instagallery e delle Italiane Wegram e Followgram, che saranno costretto a un cambio di nome e di grafica. Abbiamo ascoltato Luca Anania, fondatore di Wegram, per avere un commento a caldo sul cambiamento.
Luca cosa ne pensi di questo cambiamento, te lo aspettavi?
Mi aspettavo un cambiamento, forse anche più drastico di questo.
Come cambierà lo scenario di siti come il tuo secondo te? Basterà cambiare il nome o si apriranno nuove forme?
Per essere in linea con i nuovi terms and conditions, come hai anticipato, basterà cambiare nome al proprio sito web o app, se si vogliono continuare a sfruttare le API. Cambiare il nome però implica un processo di rebranding molto profondo, basti pensare che aggiungendo insta o gram il naming del proprio progetto assume in maniera automatica un significato esplicito ed esaustivo, tutto in una parola.
Ad esempio, stickergram o instasticker? Crea adesivi dalle foto di Instagram. Ora la “pacchia” è finita, e chi vorrà continuare ad utilizzare il login attraverso Instagram, dovrà inventarsi qualcosa di nuovo, insomma, tirare fuori un po’ di creatività, non oso immaginare le app-parallele, e tutta la trafila che dovranno fare attraverso l’app store durante il processo di renaming e rebranding…
Tu quale strada hai deciso di percorrere?
A livello di web-viewer credo che sia una strada chiusa. Inutile stare a replicare instagram.com, che pian piano andrà ad implementare tutte le features dell’applicazione mobile. Ricordiamo che Instagram nasce appunto come app, ed è li che l’esperienza utente si concentra. Wegram, diventerà un polo informativo, un punto di connessione fra gli utenti, stiamo già organizzando dei gruppi in ogni città del mondo.
Le nuove linee guida post acquisizione di Facebook sono sempre più chiare, cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro: pubblicità a pagamento o una versione premium dell’app?
Facebook insegna, dopo l’acquisizione, le strategie per il futuro si riversano a cascata su Instagram. Non credo in una versione a pagamento o premium, sarebbe in controtendenza con tutti i prodotti a livello “social” presenti sul mercato. Sicuramente la pubblicità arriverà, sarà secondo me molto simile ai tweet e post sponsorizzati che sono presenti oggi su Twitter e Facebook, basandosi su un modello non-invasivo e su un algoritmo che, in base ai followers, ai like ed ai commenti, sappia mostrarci contenuti a cui realmente potremo essere interessati.
Non c’è niente da aggiungere se non: staremo a vedere cosa succederà ora.